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Fonti arabe non ufficiali, ma molto ben informate, sostengono che la morte di Wissam Al-Hassan sia un realtà una messa in scena per mascherare la sua effettiva morte, avvenuta invece un paio di giorni fa sul confine turco, dove il capo dei servizi libanesi era in missione per mediare rifornimenti e contrabbando d’armi per attrezzare le operazioni militari congiunte tra Turchia, Arabia Saudita e altre forze di mercenari presenti nell’area di confine siriano.
Sempre un paio di giorni fa, sul confine turco-siriano, Okab Sakr, un altro personaggio di spicco operativo nell’intelligence falangista libanese, era stato dichiarato ferito. Wissam Al-Hassan, ed il suo autista/guardia del corpo, erano stati segnalati nell’area di confine turco-siriano in compagnia di Okab Sakr.
Con tutta probabilità, nel conflitto a fuoco in cui è stato ferito Okab Sakr, e dove sono rimasti uccisi diversi miliziani di varia nazionalità, hanno trovato la morte anche Wissam Al-Hassan e la sua guardia del corpo.
A questo punto, per mascherare la presenza di militari e intelligence libanese sul confine turco-siriano, che collaboravano con le milizie mercenarie e straniere per contrabbandare armi e rifornire terroristi/mercenari, è stato inscenato, dagli stessi servizi, l’attentato a Beirut, utilizzando la morte (ormai avvenuta) di questi agenti per addossare su Damasco responsabilità e colpe in un ipotetico complotto.
Nessuna testimonianza infatti si è riscontrata del rinvenimento di frammenti del corpo di Wissam Al-Hassan e del suo autista nell’area dell’attentato a Beirut, che sono invece stati rinvenuti miracolosamente nella camera mortuaria dell’ospedale. È evidente, a chiunque abbia un minimo di buon senso e lucidità logica, che Damasco al momento ha bisogno piuttosto di distensione, per cercare (mentre si sta già scontrando con diverse formazioni paramilitari mercenarie) di abbassare le tensioni nell’area, e non di accrescerle con “attentati” dei quali con troppa facilità le verrebbe attribuità la paternità.
Saremmo insomma di fronte ad un’altra operazione in “false-flag”, che avrebbe l’intento di mascherare reali scomodi eventi, i quali giocherebbero a sfavore della “diplomazia di guerra”, per caricare maggiormente di tensione i rapporti internazionali e riuscire ad accrescere le giustificazioni per un intervento armato esterno contro la Siria.
Cui prodest tutto cio??? Alle persone dotate di sufficiente onestà intellettuale la risposta.
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Authors: FFP/WA per SyrianFreePress.net Network
http://syrianfreepress.wordpress.com/2012/10/20/9563/ (ENGLISH)
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